mercoledì 5 marzo 2008

Ciao Hamuda

E' inevitabile, quando si accenna a questioni complesse, scivolare nelle semplificazioni eccessive e di lì nella banalità. Non che lo ritenga per forza un dramma: le semplificazioni sono necessarie per poter pensare senza impantanarsi in mille distinguo e restare quindi fermi e senza opinioni, quanto alle banalità non tutte sono per forza errate. Comunque (ché come al solito divago troppo) volevo da tanto tempo parlare del mio amico Hamuda. Anzi: Amico. Non lo vedo da dieci anni, e lo conosco quasi da venti. Poco so di cosa stia facendo ora, di come stiano i suoi figli, sua moglie. Le ultime notizie che mi sono giunte dopo il suo ritorno in Palestina, in Israele, mi dicevano che lavorava come medico presso un ospedale della sua città (e già qui tutto diventa più fumoso... Ramla? Tel-Aviv? Haifa?). Con Hamuda ci siamo frequentati molto assiduamente nei lunghi anni in cui era qui per studiare medicina ed il fine settimana facevamo i camerieri in una pizzeria per avere qualche soldo in più da sputtanarci tipicamente al Banale, magari estivo (ecco un'altra accezione positiva di "banale"). Hamuda è una delle persone più buone e positive che abbia conosciuto nella mia vita. Mi ricordo una festa che abbiamo fatto a casa sua, dalla Signora Carmela, per festegiare l'accordo tra Arafat e Rabin nel '93 che pose fine alla prima intifada. Mi ricordo in particolare un pomeriggio passato a ritagliare festoni con le bandiere di OLP (da allora ANP) e Israele e a scrivere "pace". Come era felice, ed io con lui. Vorrei ritrovarti Hamuda (Al Milad Mohamed "Hamuda"), e i tuoi bambini dei quali ho conosciuto solo l'allora piccolo Bilal, uno dei bimbi più belli che abbia mai visto con quella sua testa di riccioli biondissimi (sì, biondissimi, e allora!?). Non so se leggerai mai queste righe da laggiù... se ti capita fatti vivo, mi manchi. E son curioso di vedere se invecchiando sei passato davvero da sosia di Mohamed Alì/Cassius Clay a quello di Muammar Gheddafi come ti dicevo per prenderti per i fondelli.
Perché parlavo di banalità all'inizio? Perché se si parla di questione israelo-palestinese, di rapporto col mondo arabo è facile cadere nel qualunquismo, l'unica medicina è conoscere le persone vere. Grazie anche di questo amico mio.

3 commenti:

Erika ha detto...

Ehiiii!Stiamo tutti aspettando, eh!?!?!
Daaaaaiii!! Non farti pregare!!! Scrivi ancora qualcosina!!;-))

ross ha detto...

Ciao Valentino,
Ma alla fine l'hai ritrovato il tuo vecchio amico?
L'ho conosciuto anch'io e mi piacerebbe avere sue notizie
Ciao

Valentino ha detto...

Ciao Ross,
purtroppo no... ma ci spero sempre. Se per caso dovessi averne notizie tu, ti chiederei di dirmelo. :)