martedì 29 novembre 2005

venerdì 18 novembre 2005

McCoy Tyner



Ieri sera ho assistito ad un concerto di un monumento del jazz: McCoy Tyner.

giovedì 10 novembre 2005

Eruttazione e ingratitudine

Claudia Maria è la mia amica più vecchia. Claudia Maria ha scoperto recentemente questa paginetta e per motivi a me totalmente incomprensibili desidera essevi citata... ma dato che non è così egocentrica da richiedere un post sulla sua persona mi ha raccontato un aneddoto (le vecchie amiche amano raccontare aneddoti) pregandomi di riportarlo e così faccio (le vecchie amiche vanno sempre assecondate).
Claudia Maria in gioventù è stata per qualche tempo in Calabria, in cerca di fortuna e marito come si usava in quegli anni. Qui fu adottata da un trio di sorelle zitelle che riversarono su di lei parte del sentimento materno frustrato dalle asperità della vita. Una delle tre sorelle Materassi, dopo una vita passata a raccogliere gelsomini, aveva contratto una curiosa patologia ovvero era affetta da eruttazione isterica. La minima emozione, anche solo la visita di una persona in casa, le creava un'esplosione emotiva che si appalesava all'ospite con una discreta ma udibile quanto incontrollabile salva di rutti.
Con il paragrafo precedente ho dunque portato a termine la promessa fatta a Claudia che, da vero personaggio di Palazzeschi, si fa beffe di tre povere anziane che l'hanno accudita in un passaggio difficile della sua esistenza.

mercoledì 9 novembre 2005

Enigmistica artistica

Qualche tempo fa conversando con una cara amica si pensava all'ideazione di enigmistica artistica... tema non facile anche solo da inquadrare. L'enigmistica si basa da un lato su una palese ambiguità semantica ma dall'altro sull'univocità del messaggio nascosto. Se manca il primo lemma ne risulta un enigma pedestre (tipo quelli di gran parte delle imitazioni del settimanale che ne ne vanta il maggior numero), se manca il secondo abbiamo un calembour e non un enigma...
Volendo fare della "enigmistica artistica" mi viene quindi da pensare che si possano grosso modo percorrere due strade (escludendo a priori i quiz ad argomento artistico o cose del tipo "unisci i puntini dall'1 al 42 e ottieni les deimoiselles d'avignon" che rischiano di essere la versione pseudo-colta del classico quadretto del pagliaccio triste da riprodurre a punto croce): riporre l'attenzione sul segno o sul contenuto (del rompicapo, non in senso assoluto!).
Nel primo caso mi vengono in mente poesie enigmatiche, quadri rebus, cruciverba alla Mondrian, "aguzzate la vista" alla Warhol, and so on... Nel secondo bisognerebbe riuscire ad ottenere una ambiguità sufficiente anche nel livello nascosto tale da permettere al ricevente di disporre di vari (2, 3, n, QUASI infiniti) gradi di libertà, di poter "interpretare" il gioco scoprendo, magari di volta in volta e consentendo così un "ricilo" del gioco stesso, soluzioni diverse in funzione del caso, dell'umore, della padronanza della lingua, della cultura e così via. Mi vengono in mente rebus basati su figure ambigue (in iperbole si potrebbe arrivare a macchie di Roscharch) oppure semplici cruciverba con molteplici (beh, insomma, "molteplici"... diciamo più di una!) possibilità di incroci tra le parole, nel quale la direzione, il ramo, da prendere viene stabilito da giocatore alla scelta della prima parola... esempio: "1 orizzontale: un colore - 5 lettere" e a seguire i gruppi di altre definizioni di colori rosso, verde, viola, ciano...
Ovviamente i due aspetti non solo possono essere accostati ma - disponendo del leonardo da vinci degli enigmisti - sovrapporsi.