domenica 30 marzo 2008

Che voglia

Che voglia di buttarmi nell'acqua gelata, di farmi illuminare, di avere il fiatone, di guardare giù e di guardare su, di avere caldo, di non sapere dove sono, di pacche dagli amici, di non conoscere chi mi parla, di vedere le nuvole con gli occhi del primo bambino che incrocerò domattina.
Che voglia di vivere.
Per cominciare con il piede giusto, vado a dormire.

Da P'i a Chien

Così il nobile si volge verso la propria persona e forma il suo carattere.

Ancora? Sì: sempre. per fortuna.

giovedì 27 marzo 2008

E con questo...

...prometto non tornerò più all'operazione nostalgia. Giuro.

mercoledì 26 marzo 2008

Gustavo

Saranno passati trent'anni! Che salto!
Chi ha suppergiù la mia età non può non ricordare i cartoni animati ungheresi di Gustavo, progotti dalla Pannonia Filmstudio. Ed è pure la prima volta che lo vedo a colori!

martedì 25 marzo 2008

Il ficus (benjamin)

Stamattina, mentre compivo quella noiosa operazione che consta nell'accorciare i peli superflui sparsi sulla faccia meglio noti come barba, ho rivolto la mia attenzione al ficus che campeggia nel bagno (oddio: "campeggia" è forse eccessivo, meglio "sta"). Addentrando l'ancora cisposo sguardo tra i rami ho visto che, nel mezzo, numerosi erano i rametti morti che poco avevo fino ad ora notato. Complice il torpore -ché probabilmente il cuscino oltre alle guance aggiunge qualche piega anche al cervello- ho cominciato a divagare pensando a quanti rametti morti potrei tagliare in me. Vecchi interessi, talora passioni, conoscenze, perfino -brutto a dirsi- amicizie non abbiano più alcuna possibilità di rifiorire e le conservi solo per la pigrizia di recidere. Non so se questo funzioni come viene suggerito nei manuali di giardinaggio o nei lunari (esistono ancora?) ovvero che se si tagliano i rami morti o in eccesso la pianta cresce meglio perché i la linfa si concentra verso le foglie nuove. E' un pensiero crudele forse, ma temo sia anche sensato.

Irresistibile...

Da Repubblica.it di oggi:

Credo che anche accendere il cervello ogni tanto faccia bene alla Terra, sebbene sia noto che l'encefalo consuma una considerevole quantità di CO2.
Cosa c'è di irresistibile? Il "...ma vaffanculo".

Il mio nuovo Asus Eee PC

Come dicevano i Monty Python, e ora qualcosa di completamente diverso: dopo breve latitanza parlo dello strumento con il quale sto scrivendo questo post, ovvero un Eee PC di Asus. I gadget tecnologici, ed in special modo i piccoli gadget tecnologici, ingenerano in me un'attrazione irresistibile e dunque non ho potuto evitare di acquistare (dopo un preordine di un mese e mezzo da Mediaworld) uno di questi UMPC.


Non è una recensione questa - molte e dettagliate sono facilmente rintracciabili in rete - ma solo una serie di considerazioni ed impressioni personali su questo bell'oggetto. Esteticamente non è affascinante quanto un Apple MacBook ma si lascia ammirare, molto più veloce e scattante di quanto le sue caratteristiche lascerebbero supporre, incredibilmente leggero, grande quanto un quaderno costa quanto un cellulare di fascia media. Leggendo nelle recensioni e nei blog tutti o quasi ne parlano bene, lamentandosi qualche volta per le dimensioni della tastiera e/o dello schermo (considerazioni queste sensate quanto quelle di chi acquisti una Smart e poi si lagni perché nel "bagagliaio" è difficile caricare un pianoforte a coda). Nel corso degli ultimi dieci giorni, come al solito, ho fatto una serie di esperimenti installando:

1) Windows XP pro sp2 (un giga e mezzo con Office, Firefox, Skype, Pidgin ecc.)
2) eeeXubuntu
3) gOS
4) Xandros di serie con Advanced Desktop e varie aggiunte

Il microportatile lavora benissimo ed è scattante con tutti, Win compreso dato che il boot dura 20 secondi e Word XP si apre in 2 secondi netti!
In questi anni ho posseduto ed utilizzato un Sony Vaio C1VE (che all'epoca dell'acquisto costava otto/dieci volte tanto), uno Psion 5MX e uno HP Jornada 720. Posto che gli ultimi due non sono paragonabili, il vecchio Vaio era un vero spettacolo alla sua epoca ma il costo obbligava a convivere con seri sensi di colpa.
L'Eee PC è un ottimo oggetto insomma, un vero portatile da tasca o quasi. Il mio portatile principale è un fido iBook 12" (l'ultimo della serie) e l'Asus non può sostituirlo, nè invero a questo aspira, ma come attrezzo per scrivere, navigare, chattare, telefonare con skype (ha wifi e webcam integrati), fare presentazioni in giro per il mondo grazie all'uscita VGA standard, è fantastico.
Se un giorno potesse funzionare completamente con "IL" sistema operativo, ovvero Mac OS X sarebbe insuperabile. (Ricordo che è illegale installare Mac OS su macchine diverse da quelle della casa di Cupertino, ma qualche esperimento in tal senso è già stato fatto: funziona decentemente ma con qualche problema di compatibilità hardware su wifi, webcam, audio e acpi).
Mi perdonino i miei 25 lettori per questo post fuori dagli stilemi del blog, ma ha un senso... un motivo che prima o poi spiegherò.

mercoledì 5 marzo 2008

Ciao Hamuda

E' inevitabile, quando si accenna a questioni complesse, scivolare nelle semplificazioni eccessive e di lì nella banalità. Non che lo ritenga per forza un dramma: le semplificazioni sono necessarie per poter pensare senza impantanarsi in mille distinguo e restare quindi fermi e senza opinioni, quanto alle banalità non tutte sono per forza errate. Comunque (ché come al solito divago troppo) volevo da tanto tempo parlare del mio amico Hamuda. Anzi: Amico. Non lo vedo da dieci anni, e lo conosco quasi da venti. Poco so di cosa stia facendo ora, di come stiano i suoi figli, sua moglie. Le ultime notizie che mi sono giunte dopo il suo ritorno in Palestina, in Israele, mi dicevano che lavorava come medico presso un ospedale della sua città (e già qui tutto diventa più fumoso... Ramla? Tel-Aviv? Haifa?). Con Hamuda ci siamo frequentati molto assiduamente nei lunghi anni in cui era qui per studiare medicina ed il fine settimana facevamo i camerieri in una pizzeria per avere qualche soldo in più da sputtanarci tipicamente al Banale, magari estivo (ecco un'altra accezione positiva di "banale"). Hamuda è una delle persone più buone e positive che abbia conosciuto nella mia vita. Mi ricordo una festa che abbiamo fatto a casa sua, dalla Signora Carmela, per festegiare l'accordo tra Arafat e Rabin nel '93 che pose fine alla prima intifada. Mi ricordo in particolare un pomeriggio passato a ritagliare festoni con le bandiere di OLP (da allora ANP) e Israele e a scrivere "pace". Come era felice, ed io con lui. Vorrei ritrovarti Hamuda (Al Milad Mohamed "Hamuda"), e i tuoi bambini dei quali ho conosciuto solo l'allora piccolo Bilal, uno dei bimbi più belli che abbia mai visto con quella sua testa di riccioli biondissimi (sì, biondissimi, e allora!?). Non so se leggerai mai queste righe da laggiù... se ti capita fatti vivo, mi manchi. E son curioso di vedere se invecchiando sei passato davvero da sosia di Mohamed Alì/Cassius Clay a quello di Muammar Gheddafi come ti dicevo per prenderti per i fondelli.
Perché parlavo di banalità all'inizio? Perché se si parla di questione israelo-palestinese, di rapporto col mondo arabo è facile cadere nel qualunquismo, l'unica medicina è conoscere le persone vere. Grazie anche di questo amico mio.