lunedì 24 ottobre 2005

Le notti calve

Questa notte, probabilmente in relazione ad una degustazione di centotrentotto bordolesi con la quale mi ero allietato nel pomeriggio, mi sono svegliato alle quattro-e-trenta e, non riuscendo a prendere sonno, ho trascorso gli ultimi minuti antelucani immerso tra coltri e "La cantatrice calva" ovvero la prima piece di Ionesco. Me lo aveva consigliato e prestato il mio amico Francesco accompagnandolo con "E' una esperienza". Confermo: è una esperienza... della quale - a mo' di esempio - riporto un estratto.

SIGNORA SMITH - In casa non abbiamo orologi.
POMPIERE - Ma ... la pendola?
SIGNOR SMITH - Funziona male. Ha lo spirito di contraddizione. Indica sempre il contrario dell'ora che è.

giovedì 20 ottobre 2005

Block notes


Trovo deliziosa questa illustrazione di Christoph Niemann...

La foresta di Teutoburgo

"Vare, Vare redde mihi legiones!" vuole la tradizione Augusto abbia detto ad un suo sciagurato generale. La Germania ha effettivamente uno strano fascino: mi spiego meglio e nel farlo la prendo da distante. Ammetto candidamente, tantoppiù che non ne ho mai fatto un mistero, che non ho mai provato una gran simpatia per la Germania. L'idea che mi ero fatta è che questo paese o si ama o si odia e, del tutto in base a pregiudizio storico, mi ritenevo appartenere decisamente a questa seconda categoria... peraltro in buona compagnia. Per un caso della vita benevolmente dispettosa, per un lungo periodo - motivi personali - ho frequentato con una assiduità degna di nota la BRD ed in particolare Monaco di Baviera. Bene... continuo a non 'amare' la Germania (sineddoche consapevole) ma devo ammettere che un po' mi manca.
Legame difficile da definire, da razionalizzare o anche solo da ammettere. Ed eccomi nuovamente in buona compagnia, assieme a tutti quelli che il destino a portato nella selva di Teutoburgo e hanno faticato ad uscirne. Selva che forse non si ama, che non ti accoglie a braccia aperte ma nella quale è consentito trovare il proprio spazio. E non è poco.
Un dubbio: e se fosse che i legionari di Publius Quinctilius Varus si fossero nascosti nella selva di Teutoburgo e i loro pronipoti facessero ora i birrai?
[Nota a margine. Mio papà si chiamava Varo... che significhi qualcosa?]