Lo so. Me ne rendo conto da solo. Non c’è bisogno che tutti non facciano altro che stigmatizzare il mio problema di memoria: sembra che dimentichi tutto. Non esiste appuntamento, compleanno, scadenza, impegno che, senza alcuna malizia da parte mia, scivoli via dalla mente. Ho i neuroni in Teflon (TM). Ma -e mi si passi questa goffa e malcelata captatio benevolentiae- dimentico solo le cose importanti mentre l’inessenziale mi resta attaccato pervicacemente.
Eppoi ricordo le immagini. Le ricordo vivide, lucide, in dettaglio come quadri iperrealisti. In particolare quelle tristi e le situazioni sgradevoli. Del mio passato conservo dolci e nebbiosi ricordi poco definiti e numerose sinistre istantanee di luoghi, situazioni, oggetti (sì, davvero: rubinetti, chiavi, quadri, incroci, maniglie, cartelli, volantini, titoli, scale, tazze, forchette) straordinariamente a fuoco. Posso toccarli, scenderli, leggerli, piegarli, spingerli, appallottolarli, farne aeroplanini come li avessi tra le mani. Ci ho pensato solo ora. Strano. Ma non male come sembra. Nemmeno amaro. Magari perché invecchio, ma ho l'impressione di utilizzare tutto questo per diventare quello che vorrei.
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