domenica 24 febbraio 2008
In February 2008 Polaroid announced it would cease production of all instant film
Eppoi ricordo le immagini. Le ricordo vivide, lucide, in dettaglio come quadri iperrealisti. In particolare quelle tristi e le situazioni sgradevoli. Del mio passato conservo dolci e nebbiosi ricordi poco definiti e numerose sinistre istantanee di luoghi, situazioni, oggetti (sì, davvero: rubinetti, chiavi, quadri, incroci, maniglie, cartelli, volantini, titoli, scale, tazze, forchette) straordinariamente a fuoco. Posso toccarli, scenderli, leggerli, piegarli, spingerli, appallottolarli, farne aeroplanini come li avessi tra le mani. Ci ho pensato solo ora. Strano. Ma non male come sembra. Nemmeno amaro. Magari perché invecchio, ma ho l'impressione di utilizzare tutto questo per diventare quello che vorrei.
venerdì 22 febbraio 2008
dove sono?
Tutte le mie vite che potevano essere e che non son state
quelle che forse sono ma non lo saprò mai
perché ho detto quella parola, perché ho mosso quel muscolo,
perché c’era freddo ed ero triste.
Quelle che potrebbero essere e non saranno
perché dirò quella parola, perché muoverò quel muscolo,
perché passerà una nuvola ed io sarò triste.
E io qui. In questo istante. Perché?
Gli altri me dove sono?
lunedì 18 febbraio 2008
giovedì 14 febbraio 2008
Ludwig (II)
Colonna sonora? Waltz, Jazz Suite n. 2 di Shostakovich.
mercoledì 13 febbraio 2008
Splitters!
Tornando al punto -ché come al solito stavo divagando- stamattina mi son svegliato di umore teterrimo e tra le prime cose che leggo ecco una email provocatoriamente sgradevole. E penso che lo so che è PROVOCATORIAMENTE sgradevole, e che devo lasciar correre. Ma insomma... dopo più di 40 giorni dall'inizio dell'anno un cristo può anche permettersi una sana, catartica, incazzatura. Ecco. Fatto. Mi sento meglio.
Non sto a descrivere contro chi o cosa fosse lo sfogo ma mi ha ricordato (anche mentre facevo l'incazzato a mio uso e consumo) la scena dell'arena di Brian di Nazareth (Monty Python's Life of Brian, 1979) che riporto qui sotto. Se mai qualcuno che sa di cosa stia parlando leggerà questo dialogo qui sotto capirà a cosa mi riferisco.
- BRIAN: Are you the Judean People's Front?
- REG: Fuck off!
- BRIAN: What?
- REG: Judean People's Front. We're the People's Front of Judea! Judean People's Front. Cawk.
- FRANCIS: Wankers.
- BRIAN: Can I... join your group?
- REG: No. Piss off.
- BRIAN: I didn't want to sell this stuff. It's only a job. I hate the Romans as much as anybody.
- PEOPLE'S FRONT OF JUDEA: Shhhh. Shhhh. Shhh. Shh. Shhhh.
- REG: Schtum.
- JUDITH: Are you sure?
- BRIAN: Oh, dead sure. I hate the Romans already.
- REG: Listen. If you really wanted to join the P.F.J., you'd have to really hate the Romans.
- BRIAN: I do!
- REG: Oh, yeah? How much?
- BRIAN: A lot!
- REG: Right. You're in. Listen. The only people we hate more than the Romans are the fucking Judean People's Front.
- P.F.J.: Yeah...
- JUDITH: Splitters.
- P.F.J.: Splitters...
- FRANCIS: And the Judean Popular People's Front.
- P.F.J.: Yeah. Oh, yeah. Splitters. Splitters...
- LORETTA: And the People's Front of Judea.
- P.F.J.: Yeah. Splitters. Splitters...
- REG: What?
- LORETTA: The People's Front of Judea. Splitters.
- REG: We're the People's Front of Judea!
- LORETTA: Oh. I thought we were the Popular Front.
- REG: People's Front! C-huh.
- FRANCIS: Whatever happened to the Popular Front, Reg?
- REG: He's over there.
- P.F.J.: Splitter!
martedì 12 febbraio 2008
Trypanosoma gambiensis
giovedì 7 febbraio 2008
La verità?
Realtà è lo spazzolino da denti che vi attende a casa nel bicchiere, è il biglietto dell’autobus, è la busta paga, è la tomba. Forse, quando è dell’umore adatto, Elmyr si pente poco quanto me di essere stato un ciarlatano. Ma non siamo nemmeno così fieri di noi da ritenerci superiori, sostenendo di essere molto peggiori di voi tutti. Quella che noi ciarlatani di professione speriamo di spacciare per verità (temo che la parola sia un po’ pomposa) è l’arte. Lo stesso Picasso disse che “l’arte è una menzogna che ci fa capire la verità”.
Questo è il monologo finale di quello stupefacente film che è F for Fake (F come Falso). Film? O documentario? O ancora, e meglio, ennesimo trucco dell’amato ciarlatano Welles?
Ma non è precisamente di questo che avevo voglia di scrivere. Ma nemmeno di “Orson Welles – The One-Man-Band” di Vassili Sjlovic e Oja Kodar (la compagna dell’ultimo quindicennio) che racconta degli ultimi dieci anni del Bambino geniale diventato Genio bambino in una quanto mai vitale disperazione che scrive, progetta, filma, viaggia, monta pellicole che non terminerà mai. Sembrerò scemo ma mi commuovo vedendo questo film. E nemmeno di “Hearts of Age” cortometraggio girato dal nostro nel 1934 all’età di 19 anni.
Quello che volevo fare era semplicemente manifestare la mia felicità per aver casualmente scovato UBUWEB dove, oltre all’alfa e all’omega di Welles, si trova una autentica miniera di materiali audio e video (ma anche altro ancora) tanto rari quanto straordinari. Ionesco recitato da Ionesco ed i suoi amici, Beckett e Buster Keaton, Borges, Buñuel, Cocteau, Yves Klein, Gould… migliaia di file da guardare, ascoltare e scaricare.
Come dire..? Che bello! Una di quelle cose che mi mettono di buon umore anche nelle giornate cattive, quindi lo metto anche tra i link di fianco per romperne il vetro quando avrò impellente necessità di verità!