Si era in pochi nonostante il giorno festivo ma, nonostante ciò, a tratti lo sgomitamento era davvero fastidioso... ricordava l'infatidito sgomento nell'essere in due davanti ai fornelli. Non troppe le opere interessanti, ma nemmeno poche a dire il vero.
La presenza forte dei francesi e la rumorosa quali assenza dei tedeschi ( a mia memoria, nella calca, un solo Franz von Stuck e un Khnopff) dava un po' da rimuginare sulla scelta. Pessimo l'allestimento. Comunque ne valeva la pena.
Proseguito il viaggio a Bologna dove in un mercatino di libri usati ho recuperato (oltre qualche Simenon) una inutile chicca del 1956:

La gita volge al termine in piazza del Nettuno con una banda musicale che esegue il nostro inno nazionale (ehi! CASPITA! ma è il 25 aprile!) schiacciato tra una poco identificabile musichetta spagnoleggiante - credo ottima come sottofondo per la nobile arte della tauromachia - e l'inno britannico (ma non ci avevano liberato gli americani?!?!). Gesù...